La ragazza che parla con la notte
… dal buio vedo una sagoma esile che ondeggia in cima alla grossa roccia alla mia destra; volteggia lentamente innalzando le braccia verso il cielo per poi richiuderle, quasi a rallentatore, verso il corpo e successivamente lasciarle andare giù in direzione del mare sottostante. I lunghi capelli lisci seguono il vento e sembrano accompagnare quei movimenti aggraziati e coordinati…
Quella sagoma mi attrae e, pur senza produrre rumore, riesce a rompere il mio silenzio meditativo. La mia energia si dirige sempre con maggior forza verso la figura sconosciuta a pochi metri da me.
E’ notte e sono seduto su una grande roccia sovrastante la spiaggia di Cabo San Juan nel parco della Tayrona (Colombia).
Un tempo era un luogo sacro per il mondo indigeno; per intere epoche, qui, la vita e la morte si sono continuamente inseguite e susseguite. In epoche assai lontane, in questi luoghi, fioriva una delle più prospere e progredite civiltà indigene. Con l’arrivo dell’uomo”civilizzato” iniziò lo sterminio e la segregazione per i pochi rappresentanti rimasti; una segregazione in luoghi non luoghi in cui, per scelta, i superstiti si sono lasciati morire.
Più recentemente da questa spiaggia transitavano i traffici più loschi di droga e clandestini…
… questo mare ha accolto tanti corpi, tanta morte frutto degli scontri violentissimi tra europei ed indigeni, tra trafficanti e militari, tra guerriglieri e paramilitari…tra militari e clandestini … ma che importa in fondo … si tratta di uomini e uomini di diverse epoche….dimostrazione che la scelleratezza dell’essere umano non conosce nè tempo né limiti.
Faccio scorrere nella mia mente e nel mio sangue queste cupe storie accompagnate da foto e da immagini di allegria e di tristezza.
Da ore sono su questa roccia poderosa che eternamene ha fatto da spettatore passivo all’evolversi dei tempi.
E’ calda e mi trasmette la sua onniscienza… la sua virtù e la sua esperienza…se solo avesse una bocca per raccontarmi quello che ancora non posso conoscere… Eppure il suo silenzio mi parla così come quello delle palme altissime che mi circondano come gendarmi e che, spinte, dal vento sembrano cantare nella notte…
In questo palcoscenico naturale che mi ipnotizza, d’improvviso, primeggia quella sagoma apparsa dal buio. La osservo, la scruto…
… e se fosse una sirena di questi mari ? La immagino…con movenze da ballerina… giù dal mare sale una scalinata di rocce sino a raggiungere quella più imperiosa, quassù…
… dal buio vedo una sagoma esile che ondeggia in cima alla grossa roccia alla mia destra; volteggia lentamente innalzando le braccia verso il cielo per poi richiuderle, quasi a rallentatore, verso il corpo e successivamente lasciarle andare giù in direzione del mare sottostante. I lunghi capelli lisci seguono il vento e sembrano accompagnare quei movimenti aggraziati e coordinati…
Quella sagoma mi attrae e, pur senza produrre rumore, riesce a rompere il mio silenzio meditativo. La mia energia si dirige sempre con maggior forza verso la figura sconosciuta a pochi metri da me.
E’ notte e sono seduto su una grande roccia sovrastante la spiaggia di Cabo San Juan nel parco della Tayrona (Colombia).
Un tempo era un luogo sacro per il mondo indigeno; per intere epoche, qui, la vita e la morte si sono continuamente inseguite e susseguite. In epoche assai lontane, in questi luoghi, fioriva una delle più prospere e progredite civiltà indigene. Con l’arrivo dell’uomo”civilizzato” iniziò lo sterminio e la segregazione per i pochi rappresentanti rimasti; una segregazione in luoghi non luoghi in cui, per scelta, i superstiti si sono lasciati morire.
Più recentemente da questa spiaggia transitavano i traffici più loschi di droga e clandestini…
… questo mare ha accolto tanti corpi, tanta morte frutto degli scontri violentissimi tra europei ed indigeni, tra trafficanti e militari, tra guerriglieri e paramilitari…tra militari e clandestini … ma che importa in fondo … si tratta di uomini e uomini di diverse epoche….dimostrazione che la scelleratezza dell’essere umano non conosce nè tempo né limiti.
Faccio scorrere nella mia mente e nel mio sangue queste cupe storie accompagnate da foto e da immagini di allegria e di tristezza.
Da ore sono su questa roccia poderosa che eternamene ha fatto da spettatore passivo all’evolversi dei tempi.
E’ calda e mi trasmette la sua onniscienza… la sua virtù e la sua esperienza…se solo avesse una bocca per raccontarmi quello che ancora non posso conoscere… Eppure il suo silenzio mi parla così come quello delle palme altissime che mi circondano come gendarmi e che, spinte, dal vento sembrano cantare nella notte…
In questo palcoscenico naturale che mi ipnotizza, d’improvviso, primeggia quella sagoma apparsa dal buio. La osservo, la scruto…
… e se fosse una sirena di questi mari ? La immagino…con movenze da ballerina… giù dal mare sale una scalinata di rocce sino a raggiungere quella più imperiosa, quassù…
Il mio corpo si alza in automatico e non è più sotto la mia direzione …l’istinto prevale …mi avvicino a quella calamita umana o forse non umana…
… ancora un metro … quei vaghi contorni, che surfavano nell’aria con movenze e forme perfette, diventano più netti… si volta …
“Chi sei ?” accenno con un filo di voce, un po impaurito da quel mistero…
Nessuna risposta … solo un sorriso che splendeva con il suo bianco nel buio oscuro di quella notte; non riesco a mettere a fuoco quel viso, quasi fossi stordito dalla perdita di controllo del mio corpo.
Esito a toccarla… “Chi sei ?” ripeto con più vigore ed ancora “La mia energia mi conduce a te in maniera quasi incontrollabile” ribadisco con tono ancora una volta esitante e tremolante.
Dall’altra parte ancora il silenzio, dopo qualche istante gli occhi si aprono, la sua mano mi invita a sedere accanto e infine una voce musicale: “Sono la ragazza che parla con la notte”
Un nodo alla gola mi lascia in silenzio solo per poco; sono un po scosso e commosso…la forza della curiosità è invincibile e così è il via all'apertura ...
Ho trascorso l’intera notte con la ragazza della notte…l’ho ascoltata, l’ho sentita… ho avvertito la sua magia…
…un reciproco scambio di libertà ed amore…
Per quella notte ero io la notte…
E così tre lunghissime notti sono volate con lei… abbiamo parlato alla notte, si, insieme ... utilizzando lo stesso codice, lo stesso linguaggio…
… la notte ... l’abbiamo conosciuta, ne abbiamo scoperchiati alcuni segreti… e le sue piccole magie…
Abbiamo conosciuto quel luogo, la sua Natura… e abbiamo vibrato con le stelle … i nostri pensieri buoni sono giunti sino al quarto di luna che, a sinistra del cielo, ci tendeva la mano.
Tutto ruotava, tutto scorreva in un fluire perfetto… ed eravamo in quel luogo magico baciati dal vento che ci ricordava di essere esseri in carne ed ossa su quelle rocce… il vento… la connessione con il reale…
Ero percorso dalla felicità, dall'onniscienza… ero surreale… ero oltre…
La ragazza che parla con la notte mi ha insegnato il gioco degli equilibri tra corpo e mente, tra materiale e pensiero; ho imparato a ricercare l’empatia tra il benessere fisico e quello spirituale…ed a leggere … a leggere meglio le letture dell’Universo … a sentirlo dentro e a ridere in sua compagnia.
L’essenza dello spirito umano vive nelle nuove esperienze...
… ancora un metro … quei vaghi contorni, che surfavano nell’aria con movenze e forme perfette, diventano più netti… si volta …
“Chi sei ?” accenno con un filo di voce, un po impaurito da quel mistero…
Nessuna risposta … solo un sorriso che splendeva con il suo bianco nel buio oscuro di quella notte; non riesco a mettere a fuoco quel viso, quasi fossi stordito dalla perdita di controllo del mio corpo.
Esito a toccarla… “Chi sei ?” ripeto con più vigore ed ancora “La mia energia mi conduce a te in maniera quasi incontrollabile” ribadisco con tono ancora una volta esitante e tremolante.
Dall’altra parte ancora il silenzio, dopo qualche istante gli occhi si aprono, la sua mano mi invita a sedere accanto e infine una voce musicale: “Sono la ragazza che parla con la notte”
Un nodo alla gola mi lascia in silenzio solo per poco; sono un po scosso e commosso…la forza della curiosità è invincibile e così è il via all'apertura ...
Ho trascorso l’intera notte con la ragazza della notte…l’ho ascoltata, l’ho sentita… ho avvertito la sua magia…
…un reciproco scambio di libertà ed amore…
Per quella notte ero io la notte…
E così tre lunghissime notti sono volate con lei… abbiamo parlato alla notte, si, insieme ... utilizzando lo stesso codice, lo stesso linguaggio…
… la notte ... l’abbiamo conosciuta, ne abbiamo scoperchiati alcuni segreti… e le sue piccole magie…
Abbiamo conosciuto quel luogo, la sua Natura… e abbiamo vibrato con le stelle … i nostri pensieri buoni sono giunti sino al quarto di luna che, a sinistra del cielo, ci tendeva la mano.
Tutto ruotava, tutto scorreva in un fluire perfetto… ed eravamo in quel luogo magico baciati dal vento che ci ricordava di essere esseri in carne ed ossa su quelle rocce… il vento… la connessione con il reale…
Ero percorso dalla felicità, dall'onniscienza… ero surreale… ero oltre…
La ragazza che parla con la notte mi ha insegnato il gioco degli equilibri tra corpo e mente, tra materiale e pensiero; ho imparato a ricercare l’empatia tra il benessere fisico e quello spirituale…ed a leggere … a leggere meglio le letture dell’Universo … a sentirlo dentro e a ridere in sua compagnia.
L’essenza dello spirito umano vive nelle nuove esperienze...
Nessun commento:
Posta un commento