by Dario Lo Scalzo: giornalista, scrittore, videomaker, paroliere ... e tanto altro

Ha un background professionale nel mondo bancario, del microcredito e dell'organizzazione aziendale e da anni si occupa principalmente di Diritti Umani e Nonviolenza. Promotore e realizzatore di vari progetti umanitari in America Latina e Sudamerica. Ha scritto per Terranauta e per Il Cambiamento e ha anche collaborato con altre testate on-line (Girodivite) e cartacee (Left Avvenimenti, Il Clandestino con permesso di soggiorno). È video giornalista freelance per la Radiotelevisione svizzera (RSI).
Fa parte della redazione italiana di Pressenza.


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mercoledì 14 gennaio 2009

Primo giorno di scuola ....

D’improvviso un passo e poi un altro; senza esitazione penetro lentamente al di là di quel cancello in lamiera arrugginita: spinto da un’energia speciale, quella che mi ha condotto sino a qui, in questo luogo ignoto che simbolicamente rappresenta il mondo umile e, forse, umiliato.

Ai miei occhi si apre un'altra vera realtà, ed osservo e riosservo più attentamente; il mio sguardo d'istinto va verso i piedi forse per accertarmi che il mio corpo nella sua interezza sia davvero li, presente.

In quel lasso di tempo, il tempo di quello sguardo, il pensiero vola verso il “mondo balordo”…che è lontano e non ascolta. E’ volutamente assente e quel cancello non l’ha mai voluto guardare. Probabilmente è più facile cullarsi nell’indifferenza che immergersi nella melma … e probabilmente è più semplice restare ancorato nelle sabbie mobili dell’apatia piuttosto che spalancare gli occhi agli orrori della nostra epoca.

L’avanzare stentato delle mie gambe spegne quelle istintive riflessioni e il mio osservare diventa ben presto attivismo; non c’è tempo per incassare il colpo, occorre darsi da fare per vestire la pelle, il cuore e l’animo dei colori della solidarietà.

Sospiro, respiro, sorrido e sono pronto per vivere questa esperienza. Una serie di idee si accavallano senza ordine nella mente e già intuisco,vedo, immagino e “sento” cosa mi aspetta per l’immediato futuro.

Mi vedo parte presa di questo progetto, attore protagonista del miglioramento e motore di un futuro che può essere diverso. E distribuisco sorrisi, a migliaia….e leggo nella semplicità della gente che mi circonda. Una semplicità che si sorregge su delle fondamenta di sofferenza …una semplicità vera, che da un senso a questo giorno …a questa vita… a questa corsa…

Oggi non ci sono paure, nessuna, né calcoli né stress, né ansie … né cravatte, né buste paga; in questo giorno è “me stesso” che mi guida… che mi permette di dire, di aprirmi a chi ha bisogno….è il mio cuore che conduce questo calesse carico di ingiustizie… è la forza dell’amore che mi fa condottiero vincente di atti di umanità …

Li vedo quegli occhi lucidi e lucenti dei miei compagni di squadra… tutti tesi verso la stessa metà al di là di ogni tipo di differenza socio-culturale, razziale e religiosa….

Li vedono quei trattini che si muovono lentamente e si attraggono ….e si uniscono per essere una linea unica….la linea invisibile dell’Amore…

Oggi insegno ai dei bimbi indigeni ….li sento sulla mia pelle, come fratelli, ne avverto le loro sofferenze, ne conosco le loro storie tristi… eppure in questo incontro di tennis gli scambi, cosi intensi, sono delle carezze, degli abbracci, delle sane risate…

E' l'unica maniera (per loro) di avere un minimo di istruzione... imparare a leggere, a scrivere … a parlare più o meno correttamente … a fare qualche calcolo … per sperare, un giorno, forse o forse mai, di "scatenarsi" dalla miseria e alzare la testa e guardare con un sorriso la strada da percorrere nel proprio vivere; cosi come accade per tanti altri bambini di questo stesso pianeta.

Unica maniera per giocare e avere il tempo di giocare …perché altrimenti conoscerebbero solo la legna pesante che ogni giorno trasportano sulle loro spalle o il duro lavoro nei campi dove raccolgono kg e kg di quel caffè che, puntualmente, al mattino sveglia il mondo sviluppato, falsamente cieco e sordo…

E’ un’altra goccia nell’oceano, ma questa volta è una goccia grande … forse più di quanto io stesso possa immaginare ed ogni giorno che trascorre avverto l’importanza del nostro volontariato, piccole mattonelle per la costruzione dell’avvenire di queste vite, chissà di questo paese …

Oggi, forse, insegniamo anche al mondo, quello benestante… quello ingordo…ed insegnamo che se solo offrissimo un'infinitesima parte del nostro cuore a questa gente … a questi abbandonati, se solo … se … SE…

… daremmo una vera dignità a questi bimbi lavoratori …

NB: alcune foto della scuola e dei momenti di interazione con i bimbi sono sulla colonna sinistra, a giorni ne arriveranno della altre ;0)

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