by Dario Lo Scalzo: giornalista, scrittore, videomaker, paroliere ... e tanto altro

Ha un background professionale nel mondo bancario, del microcredito e dell'organizzazione aziendale e da anni si occupa principalmente di Diritti Umani e Nonviolenza. Promotore e realizzatore di vari progetti umanitari in America Latina e Sudamerica. Ha scritto per Terranauta e per Il Cambiamento e ha anche collaborato con altre testate on-line (Girodivite) e cartacee (Left Avvenimenti, Il Clandestino con permesso di soggiorno). È video giornalista freelance per la Radiotelevisione svizzera (RSI).
Fa parte della redazione italiana di Pressenza.


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venerdì 23 maggio 2008

In onore di Giovanni Falcone

Quel 23 Maggio del 1992


Ipnosi

E pensare a pensare a questa eternità
in cue le ore si affollano di paure, di futili stress
di regole tacite..
in cui i suoni ti addormentano e ti ipnotizzano
Anime malvagie disegnano questo pianeta con colori
pallidi ... e questa tristezza globale é sonnifero ...
inerzia di questa umanità paralizzata ... che soffre,
che lotta contro se stessa senza vittorie..
e tutti quanti, sconfitti, ridiamo la falsità circostante
ed é crudele questo atteggiamento di intolleranza
e l'indifferenza ci divora.. e non conosce diete !
Mi sforzo per pennelare di bianco questo quadro
per vedere trasparenza, limpida speranza,
sterili attese si addensano nella mia mente
e vedo un sentiero che conduce verso la morte
fittizia


Il coraggio è quasi una contraddizione in termini. Esso implica un forte desiderio di vivere che prende la forma di essere pronti a morire."

(Gilbert Keith Chesterton)



«La lotta alla mafia (primo problema da risolvere nella nostra terra, bellissima e disgraziata) non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, anche religioso, che coinvolgesse tutti, che tutti abituasse a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si contrappone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità»


«Sono morti per tutti noi. Abbiamo un grande debito verso di loro e dobbiamo pagarlo gioiosamente, continuando la loro opera, facendo il nostro dovere, collaborando con la giustizia, testimoniando i valori in cui crediamo, in cui dobbiamo credere. Accettando in pieno questa gravosa e bellissima eredità di spirito».


Paolo Borsellino






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